Il gruppo, specializzato in piccoli prestiti a dipendenti e pensionati attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è arrivato a un punto di svolta, un’occasione ghiotta per coloro che giocano in Borsa.
Secondo Mario Giordano, amministratore delegato e uno dei principali azionisti di Ibl Banca, presto partirà il road show di presentazione dell’offerta pubblica delle azioni, con varie tappe: Milano, Londra, New York, Boston, Francoforte, Parigi infine la Svizzera».
Si prevede che a novembre avvenga la quotazione in Borsa di Ibl Banca. Nei prossimi giorni arriverà il via libera di Consob al prospetto informativo. Il gruppo, specializzato in piccoli prestiti a dipendenti e pensionati attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è arrivato a un punto di svolta, secondo Mario Giordano, amministratore delegato e uno dei principali azionisti di Ibl Banca.
C’è una ripartenza non solo dei mutui, ma anche dei piccoli prestiti. Cambiano anche le motivazioni sulla richiesta di un finanziamento. Il fatto che fin o a poco tempo fa venivano chiesti finanziamenti per aiutare il figlio disoccupato o per pagare gli studi ai nipoti e oggi in molti richiedono credito per acquistare auto, mobili, elettrodomestici o per ristrutturare casa, sta ad indicare che c’è una ripresa dei consumi. Sembra perciò che qualcosa si stia muovendo. Andranno in Borsa almeno il 35% del capitale, più la greenshoe, l’opzione di acquisto di azioni riservata alle banche collocatrici. Come soci principali resteranno la società Deltasei e la famiglia d’Amelio con la holding Sant’Anna. Insieme sigleranno un patto di sindacato per controllare una quota di poco superiore al 60%.
Con l’ingresso in Borsa si ha così l’opportunità per crescere, rafforzare il patrimonio. Il gruppo ha una storia lunga oltre 80 anni, è nato nel 1927 e ora si apre un nuovo ciclo. Se ci dovesse essere un’offerta dall’estero, l’idea son sarebbe male, ma sarà valutata nell’interesse di tutti gli azionisti. Però non c’è l’intenzione di cedere il gruppo, ma continuare a crescere valutando anche possibili acquisizioni. Per esempio società specialiste nella cessione del quinto, controllate da banche che hanno già stock di credito e possano garantire una buona distribuzione del servizio.
Ibl è già al primo posto nella cessione del quinto, secondo la classifica di Assofin, con una quota di mercato del 13%. Ma si prevede di prendere un’altra fetta di mercato pari al 5-6%, attraverso acquisizioni o beneficiando del riassetto dei concorrenti. Ci sono stati operatori che hanno tenuto comportamenti poco trasparenti con i loro clienti e in alcuni casi hanno rasentato la truffa. La riforma di Banca d’Italia va considerata anche come una operazione di pulizia. Con le nuove regole Bankitalia vuole fare selezione ed eliminare gli operatori non conformi e quelli che usano comportamenti aggressivi con i clienti. Un errore è stato fatto anche da molte banche che offrivano la cessione del quinto dello stipendio ma appaltando questo servizio a soggetti terzi poco trasparenti col risultato che poi non controllavano più l’attività di prestito e riscossione dei crediti. Sono stati fatti accordi con Banche quali Barclays, il Credito Valtellinese e la Banca del Fucino e nei prossimi mesi si potrebbero siglare intese con altre 2-3 banche.
I primi sei mesi del 2015 sono stati chiusi con un utile netto di 30,1 milioni, in crescita del 3% rispetto a un anno fa. La raccolta da clientela è stata circa 1,3 miliardi, in linea con l’anno scorso. E’ cresciuta anche la raccolta della banca online: 17mila clienti con depositi in media di circa 70 mila euro.
Nel 2009 sono stati comprati 31 negozi finanziari. Sono partiti con 40 dipendenti oggi sono a quota 500, con 18 filiali in tutta Italia.